FIRMA LA PETIZIONE
L’articolo 11 della nostra Costituzione recita:
L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
Riteniamo che la gravissima situazione che si è creata in Ucraina e i suoi ultimi sviluppi chiedano oggi al nostro Paese di mettere in campo, senza più esitazioni, uno sforzo del tutto straordinario per individuare e promuovere strade finalmente ispirate ad un pieno, sincero e coerente atteggiamento di ripudio della guerra come ci impegna l’art. 11.
La pericolosissima crisi in atto vede, rispetto a due mesi fa, uno scontro sempre più ravvicinato tra Russia e Nato che può portare ad esiti apocalittici.
Chiediamo che:
- il Parlamento ridiscuta in modo risoluto la questione della guerra in Ucraina dando voce a riflessioni e valutazioni che oggi, rispetto a due mesi fa, sono in grado di discernere meglio i rischi che la situazione contiene;
- il Governo si allei con i partners europei che intendono perseguire risolutamente la strada del dialogo e del negoziato realizzando così “il futuro di pace fondato su valori comuni”, che ha garantito in tutti questi anni la pace in Europa;
- cessi l’invio di armi in Ucraina da parte del nostro Paese, che colloca l’Italia in una posizione di co-belligeranza.
L’obiettivo è quello di giungere al più presto ad una cessazione del conflitto tra le parti, in modo da creare le prime condizioni per dar luogo ad un vero negoziato.
A tutti i cittadini che si riconoscono nella Costituzione della nostra Repubblica chiediamo di sostenere l’imbocco di questa nuova strada, mettendo tra parentesi le concezioni diverse che essi possono avere sulla natura e l’origine del conflitto.
Come è stato scritto: “oggi non è il momento di giudicare, il problema oggi non è di avere o non avere ragione nell’assolvere o nel condannare”, ma quello di fermare la corsa verso il precipizio, finché c’è tempo.
Facciamo sentire la nostra voce!
Maurizio Serofilli e Francesco Di Matteo (Comitati Dossetti per la Costituzione), Giovanni Paolo Tasini, Lucia Piacentini, Davide Poletti, Simone Forte, Luigino Bruni, Giorgio e Stefano Guidetti, Raniero La Valle, Sara Piacentini, Alberto Bradanini, Roberto Bosi, Matteo Fortelli, Domenico Campana, Anna Piacentini, don Fortunato Monelli, Filippo Manini, Pierluigi Macchioni, Francesco Piacentini, Giordano Goccini, Monica Frassineti, Pietro Piacentini, Mariagrazia Macchioni, Marco Benassi, Attilia Notari, Maria Beatrice Manfrin, Enzo Luppi, Antonio Mammi, Gruppo Laico Missionario di Reggio Emilia, Laura Lanza, Francesca Ametta, Agnese Piacentini, Chiara Morelli, Piarluigi Macchioni, Teresa Marzocchi …
Nella foto le 21 “madri Costituenti” che si presero per mano all’approvazione unanime dell’articolo 11:
Adele Bei, Bianca Bianchi, Laura Bianchini Elisabetta Conci, Maria De Unterrichter Jervolino, Filomena Delli Castelli, Maria Federici, Nadia Gallico Spano, Angela Gotelli, Angela M. Guidi Cingolani, Leonilde Iotti, Teresa Mattei, Angelina Livia Merlin, Angiola Minella, Rita Montagnana Togliatti, Maria Nicotra Fiorini , Teresa Noce Longo, Ottavia Penna Buscemi, Elettra Pollastrini, M. Maddalena Rossi, Vittoria Titomanlio
Il racconto di quel giorno di Teresa Mattei